|
|||||||||
O - Z | |||||||||
Dorothy. Sconcerto per Oz | |||||||||
produzione Macedonian Opera and Ballet e Fanny & Alexander musiche da Sonnambula di V.Bellini, Lakmè di L.Delibes, Madama Butterfly di G.Puccini, Pygmalion di J.J.Rousseau-H.Coignet, Prometheus di A.Scriabin testi da The Wonderful Wizard Of Oz di F.L.Baum ideazione Luigi de Angelis e Chiara Lagani con Milena Arsovska (soprano), Annalisa Bartolini (soprano), Nicoletta Bassetti (violino), Maria Chiara Braccalenti (oboe), Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Francesca Mazza, Fiorenza Menni e con l'orchestra da camera Mosaici Sonori diretta da Elena Sartori: Maria Agostini (secondo corno), Federico Benini (fagotto), Anton Berovski (primo violino), Emiliano Frondi (primo corno), Luigi Lidonnici (oboe), Elisa Nanni (viola), Samuele Pasini (contrabbasso), Andrea Poli (secondo violino) coordinamento e progettazione scenotecnica Giovanni Cavalcoli si ringraziano Mirto Baliani, Daria Bertolaso, Nikola Gligorov per lo Skopje Summer Festival, Idolina Landolfi, Massimo Marchetti, Franco Masotti, Giordano Montecchi, Roberto Rizzo per l'Ambasciata d'Italia a Skopje, Rodolfo Sacchettini, Catherine Walker per United Nations High Commissioner for Refugees, Teatro Comunale di Ferrara |
|||||||||
Trattasi di uno spettacolo di teatro musicale o scène lirique dove, a partire dalla favola di L.F.Baum, si ripercorrono le avventure della leggendaria Dorothy nel regno dell’inautentico, del meraviglioso, del fantastico mondo di Oz. Oggi il disastro è sotto gli occhi di tutti. Il ciclone, l’uragano è in agguato, basta accendere la tv: e non è solo metereologico... Ma possono la musica e il teatro, oggi, procurarci un altro, più intimo e segreto ciclone, capace di trasportarci in una dimensione come quella del meraviglioso mondo di Oz? O farci porre domande rispetto al mondo con la stessa innocenza di una Dorothy? Un universo parallelo così caleidoscopico e iridato, utopico, dove le risposte ai quesiti del mondo non sono in bianco e nero, ma variegate e fluide, ambivalenti e incongrue e la lingua che si utilizza non è mai univoca, non può che essere evocato dal potere sinestetico della musica e del teatro. Ma è possibile ricostruire il fantastico di fronte alle pieghe rovinose del nostro tempo? Le attrici, le cantanti, le musiciste, rifugiate in teatro per scampare al disastro rianimano questa zattera alla deriva dove ognuno è monade, frammento, coccio di un intero impossibile da ricomporre. Timoniere e finto direttore d’orchestra di questo caos apparente un piccolo uomo ossessionato dal film The Wonderful Wizard of Oz di cui ripete senza tregua le voci della colonna sonora che corrispondono di volta in volta al tessuto drammaturgico e sonoro che si intreccia sotto di lui. Un’orchestra da camera, una pianista, un’oboista, una violinista, tre cantanti, tre attrici e un attore sono dunque gli agenti “atmosferici” di questo Sconcerto ciclonico che riecheggiano le figure e i momenti chiave della favola fantastica, in un intreccio di voci cantanti e voci recitanti, in una stratificazione multipla di esecuzioni musicali live, omaggio dichiarato alle vertiginose Europeras di J.Cage. Interventi minimali sullo spazio, in particolare sulla luce e sulla collocazione delle sue sorgenti, secondo il concetto di “scenografie luminose” alla James Turrell o Dan Flavin, restituiscono la sensazione del viaggio percettivo e variegato tramite i colori primari nel mondo di Oz. Il pubblico o parte di esso è invitato a prendere posto al centro dell’occhio del ciclone visivo e sonoro, su materassi come nello stadio di Houston durante l’uragano Katrina, negli States, approntati per dare riparo ai rifugiati... Lo spazio è apparentemente asettico, il centro della scena di un nudo teatro, di un nudo palazzetto dello sport o di una nuda palestra. Sulle pareti un’installazione di circa 600 neon fluorescenti che vanno a comporre un’organo a canne di luce o aurora boreale, due cancellate di neon gialli o yellow brick road, colonne di neon blu, monumenti di neon bianchi e verdi, il tutto governato e ritmato da una partitura musicale gestita da un’interfaccia midi. |
|||||||||
Tournée | Gallery | Scheda tecnica | Rassegna stampa O - Z WEST | NORTH | Kansas Museum | SOUTH | There's no place like home | EAST | Emerald City | KANSAS | HIM |
|||||||||