Rassegna stampa - Pubblicazioni
       
      T.E.L.
       
     

Federico Spadoni, Dal teatro al vinile. Su LP le atmosfere di T.E.L.

Alessandro Fogli, Mirto Baliani e la colonna sonora di T.E.L.,
la potenza primordiale che aggrega visibile e invisibile

Stefano Pifferi, Mirto Baliani. T.E.L.

Luca Collepiccolo, Mirto Baliani. T.E.L.

Alarico Mantovani, tratto da: Fanny & Alexander, 20 Years Birthday

Luigi Bertaccini, Mirto Baliani. "T.E.L."

       
       
    Dal teatro al vinile. Su LP le atmosfere di T.E.L.
      Federico Spadoni, La Voce di Romagna, 9 novembre 2011
       
     

Era esattamente un anno fa. Il 9 novembre scorso appunto. Era da poco uscito West, “tormentato” spettacolo dei ravennati Fanny & Alexander; un’occasione presa al volo da questa rubrica musicofila per occuparsi di Mirto Baliani. Trentaquattro anni, compositore di origini romane, con una liaison ormai inscindibile con la compagnia d’avanguardia radicata nello spazio dell’Ardis Hall: Mirto Baliani è il motore sonoro degli spettacoli di Fanny & Alexander, la cui sperimentazione si è addirittura spinta a eleggerlo deus ex machina della scena, messa alle dipendenze delle improvvisazioni imposte dalla selezione del dj.

E’ forse questo il perché dell’ultima iniziativa promossa proprio da Fanny & Alexander: pubblicare un vinile con le colonne sonore composte da Baliani per l’ultimo spettacolo, T.E.L., realizzato su idea di Luigi de Angelis e Chiara Lagani, in collaborazione con Tempo Reale e ispirato alla figura di Thomas Edward Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia. Un progetto che ha dato il via a un nuovo percorso della compagnia ravennate, impegnata ad affrontare una ricerca la cui meta sarà raggiunta nel 2013.

A pochi mesi di distanza dall’anteprima, arriva ora il vinile da 180 grammi (qualità da intenditori dalle migliori prestazioni stereo), che presenta i quattro brani composti appositamente per T.E.L.: “Rivolta” (14.06 minuti) e “Dubbio” (8.21) nel lato A, “Utopia” (9.04) e “Attesa” (13.24) nel lato B. Musiche rimasterizzate per ricreare le atmosfere sentite nello spettacolo o immaginate tra le pagine delle memorie di Lawrence. Le stesse che nel corso dello spettacolo emergono dal tavolo sonoro colpito dal personaggio femminile (Chiara Lagani), la cui eco giunge all’altro capo della scena, in collegamento telematico con il personaggio maschile (Marco Cavalcoli).
Il disco, che uscirà in 500 copie, avrà un prezzo di 15 euro (10 euro prenotandolo entro il 30 novembre). Il pre-acquisto aiuterà a sostenere le spese di produzione, dando la possibilità a chi ne ordina almeno 5 (almeno 10 per enti e organizzazioni), di comparire nei Credits del disco tra i sostenitori.

       
       
    Mirto Baliani e la colonna sonora di T.E.L., la potenza primordiale che aggrega visibile e invisibile
      Alessandro Fogli, Ravenna e Dintorni, 16 dicembre 2011
       
     

Uno dei più bei dischi del 2011 (se non il più bello in assoluto) in realtà non è ancora uscito. Cioè, non è ancora uscito fisicamente, ma qualcuno lo avrà comunque già presente, essendo il disco una colonna sonora. Non di un film ma di un bellissimo spettacolo della compagnia ravennate Fanny & Alexander, T.E.L., passato qualche mese fa dall’Almagià per Ravenna Festival. L’album in questione – che uscirà tra poco solo in vinile da 180 grammi (ma chi lo farà suo godrà anche di un download in digitale) – è stato realizzato dal giovane musicista romano Mirto Baliani e i quattro lunghi brani di cui è composto – Rivolta, Dubbio, Utopia e Attesa – sono stati appositamente rimasterizzati per l’ascolto su vinile, restituendo le atmosfere sentite nello spettacolo o immaginate tra le pagine delle memorie di Thomas Edward Lawrence (su cui T.E.L. è incentrato), gli orizzonti, i ritmi e le sonorità di una vicenda sospesa tra echi di battaglia e danze tribali nel deserto d’Arabia. La valenza di questo disco però, che già in scena si poneva prepotentemente come soggetto drammaturgico autonomo, non è data solo dal suo potere icastico a posteriori (hai visto lo spettacolo, ascolti il disco, la musica ti ri-evoca le immagini dello spettacolo) ma anche a priori (non hai visto lo spettacolo, non sai chi cippa sia Lawrence, ma alla fine dell’ascolto ti sei fatto un viaggio da urlo esattamente dove Baliani voleva portarti). T.E.L., album e spettacolo, offre una visione radicale e selvaggia, sonda terreni misteriosi, frutto della ricerca ossessiva che da anni Fanny sta conducendo sull’idea di comunicazione utopica, intesa come «possibile e impossibile apostrofe poetica e politica a un pubblico comunità». Come si diceva, è Thomas Edward Lawrence a ispirare le mosse del gruppo diretto da Luigi de Angelis, ossia Lawrence d’Arabia, eroe ambiguo, giocatore e pedina allo stesso tempo, doppiogiochista suo malgrado, traditore quasi per forza, potente narratore ma scaltro militare. Il tutto nel luogo sfuggente per antonomasia, il deserto. In scena, Chiara Lagani (o Marco Cavalcoli, dipende da che “parte” dello spettacolo ci si trovi) è il tramite folle e ipercinetico di tutti gli stimoli comunicativi che, semplicemente, scaturiscono da voci nascoste (fuori e dentro di lei), è il terminale in tilt di un’evoluzione drammaturgica fatta di due, tre, dieci, enne livelli narrativi che si stratificano, collidono, si fondono, riemergono mutati da un tavolo sonoro (realizzato dal gruppo fiorentino Tempo Reale, che uno come Luciano Berio fondò a fine anni Ottanta) posto al centro dell’azione. La stessa collisione di livelli narrativi avviene nelle quattro tracce di Baliani, in cui voci, preghiere e suoni ancestrali non sembravano aspettare altro che fondersi con preziose tessiture elettroniche. Come lo spettacolo, il disco ha in sé qualcosa della potenza primordiale; qualcosa che aggrega visibile e invisibile. Vi lascio con qualche preziosa info tecnica: il disco di T.E.L. uscirà a gennaio in 500 copie a un prezzo di 15 euro, ma è possibile pre-acquistarlo ora a 10 euro, prenotando le copie entro il 31 dicembre. A chi acquista il vinile verrà comunque comunicato il link per scaricare anche la versione digitale. Per prenotare le copie occorre scrivere a info@fannyalexander.org o telefonare al numero 349 7767662. Se il disco non vi piacerà vi rimborso io, davvero.

T.E.L. di Mirto Baliani, 180 grammi di pesante e massiccio vinile nero, in una curata edizione di 500 copie, in cui sono racchiuse le musiche che l’autore ha creato per lo spettacolo che Fanny & Alexander e Tempo Reale hanno realizzato ispirandosi alla figura di Thomas Edward Lawrence aka Lawrence d’Arabia. Ed in effetti ascoltando questo pregevole lavoro, missato da Mirto Baliani ed appositamente masterizzato da Giuseppe Ielasi, pare di percorrere le rotte dei beduini in mezzo al deserto d’Arabia o di ritrovarsi in un suq a danzare in stato di trance al suono di canti e musiche tribali ipnotiche. Un immaginario che ha sempre affascinato i musicisti occidentali, sia prima che dopo il punk – e gli esempi sarebbero innumerevoli – ma che da un po’ di anni a questa parte pare aver ripreso piede soprattutto nell’ambito di un’elettronica raffinata e di ricerca che sta esprimendo alcune delle migliori produzioni in circolazione: dalle derive etniche intellettuali e cinematografiche dell’Hashashin Chant dei Demdike Stare alla suprema sintesi techno-dub dall’impronta tribale di Shackleton (Hamas Rule) e della sua Skull Disco sino a giungere all’infatuazione paranoica di Dominick Fernow aka Vatican Shadow per tutto l’apparato tecnologico bellico e spionistico dispiegato nel mondo islamico dagli USA nelle guerre sante del post September 11, rivolte comprese (Cairo Is a Haunted City). Ecco, questo bel disco di Mirto Baliani, in cui c’è lo zampino di Off Set Records, può comodamente adagiarsi tra le morbide dune di queste derive psicogeografiche e levare gli occhi alle stelle, che così nitidamente si possono osservare nelle tenebre del deserto o dal lato oscuro della costa.

       
       
    Mirto Baliani. T.E.L.
      Stefano Pifferi, Sentireascoltare, 21 dicembre 2012
       
     

L’acronimo che da il titolo all’album di Mirto Baliani sta ad indicare Thomas Edward Lawrence, ai più noto come Lawrence d’Arabia, convitato di pietra allo spettacolo teatrale di Fanny & Alexander e Tempo Reale di cui il presente vinile, rimasterizzato per l’occasione, è la controparte sonora.
Tante volte ci siamo esaltati per colonne sonore immaginarie, per soundtrack music priva di immagini, in cui cioè erano le composizioni a sollevare l’immaginazione dell’ascoltatore. Ora ci sembra giusto esaltarci per una quarantina di minuti suddivisi in quattro movimenti (Rivolta, Dubbio, Utopia e Attesa) in cui Baliani rende al meglio le, ipotizziamo evocative e fortemente significative, performances attoriali incentrate sulle vicende di un personaggio chiave del secolo scorso: archeologo, agente segreto, ufficiale britannico, scrittore, oltre che iniziatore della rivolta araba d’inizio 900 mai come in questo periodo di stringente attualità. Si veda, tanto per capirsi, anche il bel libro "Stella del mattino" che Wu Ming 4 dedicò alla ambigua figura dell’inglese qualche anno addietro.
Baliani ci mette molto del suo nell’intrecciare suoni e voci lontane di battaglia e preghiera, restituendo appieno le atmosfere della performance, piuttosto coinvolgente e straniante stando alle ottime critiche ricevute praticamente ovunque. E lo fa con una tavolozza di colori ben definita ma sapientemente fondando gli input in forme entusiasmanti. Che siano poliritmie afro, voci di tribù che si inseguono o suggestioni desertiche per immagini in movimento (Rivolta) o la voce lontana di un muezzin che cresce su tappeti onirici dal percussivismo ipnotico, montando fino a trasformarsi in una sorta di techno-trance al ralenti (Utopia), poco cambia.
T.E.L. è un disco di notevole bellezza e ricercatezza, che non solo fa aumentare in noi la voglia di assistere allo spettacolo, ma ci consegna un autore visionario il giusto, in equilibrio tra tradizione e avanguardia e dal gusto mai scontato. Tante lodi.

       
       
    Mirto Baliani. T.E.L.
      Luca Collepiccolo, Blow up, gennaio 2013
       
     

Disco che rapisce sin dai primi solchi, "T.E.L" è l'album che con le musiche di Mirto Baliani ha creato per lo spettacolo della compagnia ravennate Fanny & Alexander prodotto da Tempo Reale ed ispirato alla figura di Thomas Edward Lawrence, altrimenti noto come Lawrence d'Arabia. Lo sguardo punta diritto ad oriente ed i quattro brani frutto della commissione, sposano in pieno la scelta madre, regalandoci un severo esotismo che nei suoi più remoti anfratti sembra incontrare l'industrial funk di britannica ascendenza. Sembrano materializzarsi i fantasmi dei Cabaret Voltaire di Three Mantras, oscure produzioni del catalogo On U Sound ed alcune delle più azzeccate sortite ento del catalogo dei 23 Skidoo. Una musica che tradisce una tribalismo di fondo ed una sequenzialità ritmica, un impianto percussivo sui cui spesso si affacciano voci di muezzin. Come fiele recordings desertici sposati all'incombenza dei ritmi urbani in un florilegio di sensazioni epidermiche, destinate a tramutarsi in invito al ballo più sfrenato (e dannato). E' un disco su cui tornare a ripetizione, considerato il suo magnetismo, una di quelle esperienze "globali" che assorbe in maniera quasi ossessiva, fornendo un'idea avvincente di creazione in laboratorio. Spesso il dramma della cartolina "world music" ha lasciato sfiorire proposte sincere, non accade questo in "T.E.L", che in quattro movimenti, introduce visioni autentiche con rimandi circospetti. Una creazione che ha del prodigioso, rispettando un ideale ritmico ed una dimestichezza con la tecnica del cut-up che ci porta a riconsiderare nuovamente l'opera fondamentale del compianto Musilmguaze. Un discoche rapisce i sensi e che di diritto sarebbe dovuto entrare nella playlist dello scorso anno solare.

       
       
    Fanny & Alexander, 20 Years Birthday
      Alarico Mantovani, Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2012
       
     

[...] T.E.L. di Mirto Baliani, 180 grammi di pesante e massiccio vinile nero, in una curata edizione di 500 copie, in cui sono racchiuse le musiche che l’autore ha creato per lo spettacolo che Fanny & Alexander e Tempo Reale hanno realizzato ispirandosi alla figura di Thomas Edward Lawrence aka Lawrence d’Arabia. Ed in effetti ascoltando questo pregevole lavoro, missato da Mirto Baliani ed appositamente masterizzato da Giuseppe Ielasi, pare di percorrere le rotte dei beduini in mezzo al deserto d’Arabia o di ritrovarsi in un suq a danzare in stato di trance al suono di canti e musiche tribali ipnotiche. Un immaginario che ha sempre affascinato i musicisti occidentali, sia prima che dopo il punk – e gli esempi sarebbero innumerevoli – ma che da un po’ di anni a questa parte pare aver ripreso piede soprattutto nell’ambito di un’elettronica raffinata e di ricerca che sta esprimendo alcune delle migliori produzioni in circolazione: dalle derive etniche intellettuali e cinematografiche dell’Hashashin Chant dei Demdike Stare alla suprema sintesi techno-dub dall’impronta tribale di Shackleton (Hamas Rule) e della sua Skull Disco sino a giungere all’infatuazione paranoica di Dominick Fernow aka Vatican Shadow per tutto l’apparato tecnologico bellico e spionistico dispiegato nel mondo islamico dagli USA nelle guerre sante del post September 11, rivolte comprese (Cairo Is a Haunted City). Ecco, questo bel disco di Mirto Baliani, in cui c’è lo zampino di Off Set Records, può comodamente adagiarsi tra le morbide dune di queste derive psicogeografiche e levare gli occhi alle stelle, che così nitidamente si possono osservare nelle tenebre del deserto o dal lato oscuro della costa. [...]

       
       
    Mirto Baliani. "T.E.L."
      Luigi Bertaccini, E20 Romagna.it, 11 gennaio 2013
       
     

Scrivere di musica legata alla colonna sonora di uno spettacolo teatrale è difficile, un territorio scivoloso. La mediazione tra fascinazione teatrale e espressività della musica sono due costanti parallele che devono trovare un punto di congiunzione, oppure a volte non ne hanno bisogno. Nel caso di questo vinile pubblicato in edizione limitata dalla compagnia teatrale ravennate Fanny & Alexander, legato alle musiche dello spettacolo T.E.L. ci troviamo di fronte ad un' esempio di quello che abbiamo scritto prima, ovvero spesso la musica vive anche senza le immagini, anche se senti che dietro quei suoni esiste una idea un concetto che può essere svelato completamente assistendo allo spettacolo, che chi scrive non ha visto. Inoltre le musiche del compositore romano Mirto Baliani hanno immediatamente colpito la corteccia cerebrale di un cinquantenne cresciuto dentro la new wave delle origini. Perchè? Perchè i suoni di questo disco mi hanno ricordato l' eccitante periodo in cui nacquero i primi campionamenti fatti con le bobine e non con le macchine elettroniche, quel periodo in cui si parlava di un "quarto mondo" in cui la musica occidentale più moderna incontrava le suggestioni più esotiche e le univa assieme. Personalmente cerco di citare il meno possibile altri artisti durante la scrittura delle recensioni, mi sembra egocentrico (spesso) e poco gentile nei confronti del o dei musicisti di cui si scrive, così in questo caso in calce metterò alcuni ascolti che mi sono tornati in mente ascoltando T.E.L. . Che lavora su una avvolgente forma antica di elettronica, le voci "rubate" si muovono come fantasmi in mezzo a trame a volte tribali, altre volte misteriose e piene di inquietudine che non abbandonano. Non è un esercizio di nostalgia tecnologica, piuttosto un recupero di uno spirito sonoro, che ho trovato benvenuto mentre lo ascoltavo. Ipnotico, avvolgente, come un sogno. Questo disco fosse uscito nel 1980, sarebbe potuto diventare un piccolo classico del genere, adesso è un tuffo raffinato e di grande personalità nel magma della musica elettronica contemporanea.